Antonino-Cannavacciuolo

#FOODINTERVIEW: ANTONINO CANNAVACCIUOLO

Salve chef, la ringrazio per questa opportunità. Per noi di Welovefood, napoletani come lei, è un piacere e un onore poterla intervistare. La prima domanda personale, lei ha frequentato, (come me ndr) l’istituto alberghiero di Vico Equense, le volevo chiedere quante volte facendo quella salita ha ceduto al richiamo del mare e ha fatto “filone”?

Non sono cose che dovrebbero dirsi…ma come tanti ragazzi, anche io durante gli anni scolastici ho ceduto alla tentazione, e seguito il richiamo del mare….

Lei è il classico esempio di un uomo del sud che ha avuto successo al nord. Se fosse rimasto qui, oggi sarebbe lo stesso Antonino Cannavacciuolo?

Credo proprio di sì. Le nostre origini ci plasmano e seguono durante tutto il nostro percorso professionale, indipendentemente da dove questo avvenga.

Cosa le manca della sua terra natia?

Mi manca il mare….oltre alla mia famiglia.

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Ha scritto “in cucina comando io” ora la domanda sorge spontanea nelle altre stanze di casa Cannavacciuolo chi comanda?

Come in ogni famiglia che si rispetti comandano mia moglie Cinzia e mia figlia Elisa, la nostra primogenita.

Si dice che dietro un grande uomo di sia una grande donna, quanto è stata importante sua moglie, Cinzia Primatesta, nella carriera dello chef Cannavacciuolo?

Io e Cinzia, abbiamo affrontanto fin da da giovanissimi la sfida di gestire una Villa ottocentesca con ristorante (Villa Crespi) e con impegno, costanza e passione ci siamo riusciti. Non sono mancati i contrasti e le divergenze, ma la volontà di crescere insieme, e la fiducia reciproca ha portato a completarci a vicenda affrontando insieme tutte le difficoltà. Non sarei quello che sono senza Cinzia, lei è un pilastro fondamentale, lei ha sempre creduto in me.

Il suo nuovo libro “Anche tu vuoi fare lo chef?” racconta un po’ di aneddoti della sua carriera e una serie di consigli per tutti gli aspiranti chef, secondo lei i ragazzi di oggi vogliono fare gli chef o vogliono diventare @antoninochef?

Diciamo che l’impatto mediatico che ultimamente accerchia noi Chef, potrebbe distogliere l’attenzione da quello che uno Chef deve essere prima di tutto: amore per la cucina, impegno e costanza. Non bisogna dimenticare i sacrifici che questo lavoro richiede, che sono notevoli, e che chi decide di intraprendere questa carriera non può che mettere in conto.

Il 16 Marzo terrà un talk show su come trasformare un ristorante in un’impresa di successo? Quali sono i fondamenti per avere successo nella ristorazione?

 Per avere successo nella ristorazione al giorno d’oggi, bisogna avere pazienza, passione, e riuscire ad offrire prodotti che differenzino puntando sulla qualità delle materie prime. Non è facile far funzionare il tutto…per me ogni giorno al lavoro, è un giorno in cui do il massimo per i miei ospiti e per il miglior funzionamento possibile della mia azienda. Non “mollo mai la presa“, lavoro sempre con la massima dedizione. Ci vuole costanza.

Ha condotto 2 edizioni di cucine da incubo, diventando a detta di molti il Gordon Ramsay italiano, le piace questa definizione?

Mi fa piacere essere paragonato ad un grande come Gordon, ma io mi sento sempre e solo Antonino.

Nella nostra intervista a Ilaria Mazzarotta, una delle foodwriters più importanti d’Italia, l’ha definita come uno degli chef più affascinanti dal punto di visto social, come si sente ad esserlo?

Mi sento lusingato. Chi mi segue nei social  mi scrive parole colme d’affetto….ne sono davvero onorato. I social sono un mezzo con la quale chi mi segue riesce a raggiungermi in un “click”, ed è davvero bello sentire tutte queste voci vicine. I miei fans sono davvero numerosi, li ringrazio, loro sono davvero speciali per me.

30000 followers su Twitter, 451000 fans su Facebook numeri grandiosi, a quando un grande banchetto per tutti questi fans?

Un banchetto???? Saremmo davvero in troppi….. :)

C’è un ingrediente che non le va proprio giù, che non le piace?

Non ho un ingrediente che sia considerato da me negativamente, ognuno ha le sue caratteristiche….come noi….ognuno ha del bello che basta saper valorizzare.

Su Twitter qualche giorno fa un utente scrisse “voglio @antoninochef come presidente delle repubblica, così almeno mangiamo tutti bene”. Noi di Welovefood eravano indecisi tra lei e Cracco. Si vede in politica nel suo futuro?

No. Sono uno Chef, la politica la lascio agli altri.

Grazie per la disponibilità spero di ritrovarla presto tra le pagine di WeLoveFood.

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